Per gli appassionati del buon vino e di splendide vallate, tra dolci saliscendi non può mancare una gita nella Valpolicella, a pochi km da Verona, in un territorio ricco di cultura ed enogastronimia, a sud dell’Adige e ad est della città scaligera, ai piedi delle prealpi veronesi.
Quello della Valpolicella è un paesaggio affascinate, caratterizzato da morbide colline, disseminate da vigneti, intervallati da olivi e ciliegi che per le sue caratteristiche climatiche e del territorio dà vita a vini molto tipici che ne prendono il nome: VALPOLICELLA. Una passeggiata tra queste colline rende perfettamente l’idea di come sia garantita la tutela del territorio, in cui la coltivazione dei vigneti a pergola veronese sia ancora molto tradizionale, proprio per proteggere questa area che ancora oggi conserva un grande fascino. Qualche settimana fa sono stata invitata da PARTESA, società di distribuzione beveraggi del gruppo Heineken Italia, a conoscere più da vicino la Valpolicella, in particolar modo la cantina CA RUGATE .
Qui, tra i vigneti e le cantine della storica azienda vinicola veronese ho potuto scoprire coi miei occhi come nasce il Valpolicella e altri rossi celebri che porteremo di sicuro sulle nostre tavole nei nostri prossimi pranzi di Natale.
Facciamo prima una premessa, cerchiamo di capire meglio quali sono i più celebri vini della VALPOLICELLA:
- VALPOLICELLA
I vini della Valpolicella sono caratterizzati dall’uso di varietà autoctone del territorio, principalmente uva Corvina e Rondinella. Si tratta di un rosso dai riflessi granati, dai profumi floreali e di amarena, con tannicità modesta .
- VALPOLICELLA CLASSICO
Sta ad indicare il Valpolicella prodotto nella zona di denominazione di origine controllata, ossia la zona più antica di vinificazione, nei 5 comuni di San’Ambrogio di Valpolicella, Fumane, San Pietro in Cariano, Marano e Negrar.
- VALPOLICELLA SUPERIORE
Il Valpolicella Superiore si diversifica rispetto al Valpolicella per una alcolicità più elevata, l’acidità più bassa, una maggior rotondità. Per avere questa denominazione deve subire un invecchiamento di almeno un anno in botti di rovere ed essere prodotto con uve “superiori” . La differenza la si nota anche dal colore, decisamente e inconfondibilmente rubino. Anche il profumo è più intenso con note di vaniglia.
- VALPOLICELLA RIPASSO
Il Valpolicella Ripasso doc è ottenuto dal contatto del Valpolicella base sulle vinacce residue dell’Amarone per circa 15/20 giorni. Di colore rubino e dal profumo di frutta rossa. Io lo trovo perfetto coi primi piatti invernali o salumi e formaggi di media stagionatura.
- AMARONE DELLA VALPOLICELLA
Capitolo a parte per il grande protagonista della Valpolicella, l’amarone. E’ un vino dal colore rosso carico, tendente al granato. Il suo profumo richiama la frutta passita, il tabacco e le spezie. Il sapore è intenso, caldo e vigoroso e può superare i vent’anni di conservazione. E’ famoso il metodo di produzione: le uve una volta raccolte vengono lasciate appassire su cassette di legno o canne di legno per 3 mesi. Qui vengono costantemente rimossi i grappoli intaccati dalle muffe. Al termine dei mesi di passitura le uve avranno perso metà dell’acqua e raggiunto un’elevata concentrazione di zuccheri. Una tecnica unica al mondo che rende questo vino così pregiato e difficile da paragonare ad altri.
Dopo questa sviolinata… posso dire che è uno dei miei vini italiani preferiti ??
E’ amore pure quando si sposa con un risotto.. avete mai provato a fare un risotto all’Amarone? Personalmente mi viene da piangere quando ne verso un bicchiere per preparare il risotto ( che spreco !! ) però il risultato è una delizia per il palato.
E’ un ottimo vino col quale fare una gran figura se state cercano un regalo di Natale. Può invecchiare se conservato correttamente anche 20 anni.
- RECIOTO DELLA VALPOLICELLA
Non si può concludere questo percorso tra i vini della Valpolicella senza parlare di RECIOTO. E’ il perfetto accompagnamento ad un dessert, come l’Amarone è un vino di grande struttura e buona alcolicità. Ottenuto anche in questo caso con l’appassimento delle uve, come nel caso dell’amarone per un periodo di 3 mesi.
Grazie a Partesa ho trascorso una giornata all’insegna del buon vino e dei buoni valori, quelli della terra, quelli di un tempo. La visita alla cantina Ca Rugate mi ha regalato l’emozione di conoscere da vicino la storia della famiglia Tessari che da quasi un secolo coltiva queste vigne. Una storia iniziata dal nonno Fulvio Beo, sopravvissuto alla seconda guerra mondiale e ora portata avanti da Michele Tessari, tanto da essersi aggiudicati più di una volta i Tre bicchieri della guida del gambero rosso.
Se siete da queste parti una visitina in cantina ve la consiglio:
CA RUGATE Via Pergola, 36, 37030 Montecchia di Crosara VR