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Aprile 2019

Avete qualche giorno di vacanza a disposizione e non sapete cosa fare? Se vi piacciono i paesaggi mozzafiato vi suggerisco di puntare sulle Langhe, in Piemonte. La zona del Barolo è un must per gli appassionati di vino, ma vi assicuro che in sella ad una bicicletta potrete apprezzare anche ben altro! Oggi vi porto con me in questo tour adatto anche ai più piccoli!

Le colline del Barolo sono oggi patrimonio UNESCO, e non c’è da stupirsi vista la loro magnificenza e la qualità dei vini che sono in grado di produrre!

Io ed Enrico abbiamo trascorso quattro giorni di puro divertimento con la nostra Bibi, e sicuramente sono stati complici il bel tempo e la spensieratezza del ponte di fine aprile!

E-BIKE, dove noleggiarla!

Il mezzo, a mio avviso, migliore per godersi il panorama è la bicicletta o meglio ancora l’e-bike, la bicicletta con la pedalata assistita, ideale anche per chi non è propriamente uno sportivone. Si possono noleggiare in diversi posti, farvela dare dal vostro hotel oppure anche utilizzando delle specifiche app come BikeSquare o Bik-E. Se avete un bambino piccolo ci sono anche le bici con il seggiolino, ma ricordatevi di chiedere il caschetto (che a me ahimè non hanno dato!), o meglio ancora portatevelo da casa, sia per una questione di sicurezza che di igiene!

Percorsi on road e off road

Percorsi da fare ce ne sono davvero tantissimi, tra le vigne e le stradine di collina, da Alba verso Barolo, La Morra e i territori classici dei grandi vini. Ci sono anche quelli off road, in mezzo alle vigne lontano dalle auto e completamente immersi nella natura. Questi ultimi meritano tantissimo soprattutto se siete tra amici o in compagnia del proprio fidanzato, ma ve li sconsiglio con i bambini piccoli, perché il terreno è sconnesso e a volte fangoso, perciò diventa complicato gestire la cosa con loro.

Anche se lungo le strade ci sono i cartelli con le indicazioni, potete sfruttare l’app Bik-E, come ho fatto io, per trovare l’itinerario più consono, in base ai chilometri e alle cittadine che volete visitare.

Percorso Monforte – Barolo – La Morra

Il mio tour delle Langhe in e-bike è durato un’intera giornata, non tanto per la lunghezza ma perché me lo son goduta appieno, con calma e facendo diverse soste. Siamo partiti a Monforte, borgo medievale suggestivo con un famoso anfiteatro con i gradoni rivestiti di erba. Da lì ci siamo diretti verso Barolo, dove mi son goduta un aperitivo eccezionale e ho fatto una breve visita al castello. Se riuscite ad organizzarvi con i tempi fermatevi anche al museo del vino WiMu (è interattivo e la visita dura circa un’ora).

Da Barolo siamo saliti verso La Morra, il paese più alto della Bassa Langa con i suoi 513 m s.l.m, dove abbiamo pranzato divinamente all’Osteria Veglio, in località Annunziata. Vi consiglio sempre di prenotare con un po’ di anticipo, altrimenti rischiate di rimanere a pancia vuota! In questo borgo dovete assolutamente fare tappa al Belvedere, il punto panoramico con una torre molto bella e un panorama dei vitigni sottostanti mozzafiato. Per una vera Instagram-dipendente come me, fermata d’obbligo è stata quella tra i vigneti del Brunate, nella coloratissima Cappella del Barolo. Costruita a inizio 900 come riparo per chi lavorava nelle vigne circostanti in caso di temporali o grandinate.

Da qui siamo rientrati verso il nostro hotel a Monchiero, stanchi ma felici e soddisfatti!

Vi assicuro che ogni angolo di strada e sentiero vi emozionerà con scorci di paesaggio sempre diversi e suggestivi, un’esperienza da provare almeno una volta.

Aprile 29, 2019 0 comment
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Siete in Veneto per vacanza, per lavoro o semplicemente abitate in questa meravigliosa regione del nord est e avete deciso di regalarvi una cena esclusiva in un ristorante stellato? Se volete coccolarvi come si deve, vi suggerisco di provare il ristorante Le Calandre, in provincia di Padova.

Le Calandre, una leggenda vivente, un punto di riferimento per gli addetti ai lavori, un’esperienza culinaria, e non solo, che prima o poi tutti vorrebbero provare.

Situato a Sarmeola di Rubano, a pochi chilometri da Padova, questo ristorante aperto nel 1981 da Erminio Alajmo e Rita Chimetto è diventato l’istituzione che tuttora conosciamo anche grazie ai figli, i Fratelli Aljimo, Massimiliano e Raffaele, che l’hanno consacrato definitivamente nell’olimpo della ristorazione con l’assegnazione di 3 Stelle Michelin.

A quale tipo di serata è adatto questo ristorante.

Se siete alla ricerca di un’esperienza di quelle che si ricordano anche dopo 10 anni e che si vorrebbero rifare nel momento stesso in cui si ha imboccato la porta per uscire, siete nel posto giusto! Mangiare a Le Calandre ti fa letteralmente capire il significato di appagamento degli occhi, del palato e di tutti i sensi che si hanno a disposizione.

Con chi andare.

L’ideale è cenare con il proprio compagno o la fidanzata per festeggiare un’occasione speciale, io per esempio ho passato qui il mio compleanno con Enrico. Se si decide di andare a Le Calandre in compagnia meglio essere in un gruppo ristretto ed educato, preferibilmente senza bambini. Essendo un ristorante di alto livello non è il caso di farsi notare con rumori e disordine, rischiando di rovinare la cena agli altri commensali; si tratta inoltre di una cucina particolare, a mio avviso è un po’ sprecata per i più piccoli, visto e considerato anche il prezzo a persona.

Cosa ordinare.

La carta prevede 3 menu degustazione Classico, Max e Raf, ma si possono anche scegliere liberamente fra le varie pietanze creando un percorso personale su misura di 2, 3 o 4 portate. Ovviamente gli ingredienti sono di una qualità altissima e tutti di stagione.

Io ed Enrico siamo stati a novembre, quindi abbiamo potuto assaggiare dei piatti autunnali, quasi tutti a base di tartufo. Abbiamo optato per il menu Raf, che rispetto al Max è caratterizzato da sapori più decisi e piatti strutturati, però ammetto che se dovessi tornare indietro sceglierei il Classico, solo per provare le ricette che sono ormai parte della storia degli Alajmo, come il Cappuccino di seppie al nero e il Risotto zafferano e liquirizia.

Quella di Massimiliano Alajmo è una cucina caratterizzata da un tripudio di ingredienti, ma nonostante ciò è lineare e pulita e i piatti non sono particolarmente strani e incomprensibili come ci si potrebbe aspettare.

Ho apprezzato tantissimo l’entrè Nudo e crudo di carne e pesce, composto da una millefoglie di ricciola e astice, crudi di calamaro affumicati e gamberi crudi impanati con salsa al pistacchio, e una battuta di carne cruda di vacchetta Piemontese. Per non parlare dell’Uovo morbido con gelato alla ventresca: il tuorlo appena coagulato e il gelato di tonno all’aceto balsamico accompagnati da un croccantissimo grissino… un’emozione ad ogni assaggio! Una golosa come me non poteva che impazzire per i dessert, il mio preferito? Il Fiocco di Pazientina, il tipico dolce padovano.

Per quanto riguarda il vino, vi suggerisco di farvi consigliare dal sommelier, preparatissimo e competente è in grado di guidarvi nella scelta migliore. Se volete “risparmiare” è meglio scegliere una bottiglia piuttosto che i calici.

Entrèe
Nudo e crudo di pesce e carne
Uovo morbido con gelato alla ventresca, pane biscotto e aceto balsamico tradizionale
Moeche fritte allo zenzero con crema d’alghe
Cappelli di nocciole al caffè, ostriche e tartufo bianco
Spaghetti con vongole, tartufi di mare, lumache e salsa di pistacchi
Lasagna al forno
Triglia croccante con ricotta al tartufo bianco, bottarga, salsa di cime di rapa e acciughe
Pollo 150 giorni alle spezie con crema di mare e funghi scottati
Carpaccio caldo con salsa aioli, tartufo bianco ed erbe amare
Fiocco di Pazientina

Ambiente.

L’atmosfera esclusiva è palpabile e traspare da tutti gli elementi presenti. I tavoli, i bicchieri, le posate, le lampade sono disegnati dai fratelli Alajmo e poi realizzati in collaborazione con alcuni artigiani italiani. I coperti sono 40, ma grazie alle luci che scendono direttamente sui singoli tavoli, si ha come l’impressione di essere soli, in uno spazio intimo e separato dagli altri.

Il servizio è stato impeccabile e ho apprezzato moltissimo la presenza dello chef Massimiliano in sala tra i tavoli. Poter parlare e far domande a un genio creativo come lui è stato veramente unico! Camerieri e sommelier giovani ma preparatissimi, il clima è rilassato e non troppo impostato.

Fascia di prezzo.

Trattandosi di un ristorante stellato bisogna mettere in preventivo di spendere una cifra alta, in questo caso varia in base al menu prescelto: in linea di massima si spende a persona dai 225 ai 250 euro. Per gli under 30 i fratelli Alajmo hanno deciso di promuovere delle offerte Carpe Diem, acquistabili online, per far degustare anche ai giovani la cucina de Le Calandre a 100 euro.

Aprile 8, 2019 0 comment
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